La luce dei punti lontani

"La luce dei punti lontani" è lo sguardo che attraversa le poesie di Mario Calivà. L'autore si è lasciato segnare dalle sue origini identitarie in primis (la cultura Arbëreshe) e dall'incanto della natura siciliana poi. Dalla generosità dei suoi segni nasce questa poesia intensa, attratta tanto dal cielo(sempre luminoso e siderale) quanto dalla terra (sempre desertica e abbandonata agli eventi) che Calivà "solo e pensoso" va "misurando a passi tardi e lenti" (F. Petrarca, Canzoniere). Attente a non perdere l'eternità del momento vissuto intensamente, le parole sgorgano copiose da un cuore ardente, incontenibile, e le immagini si fanno via via sempre più stratificate, portatrici di novità e di passione. "I punti lontani - spiega Mario Calivà sono i sogni e i desideri che riflettono sui vetri della mia finestra spalancata sull'esistenza. I loro raggi lasciano un solco profondo che poi condiziona i miei passi ed è un ritorno al passato e un approdo al futuro in cui ognuno può ritrovarsi e ritornare a casa. Niente li spegne". (Prefazione del docente universitario Alessandro Pontremoli).



Percezioni

La luce dei punti lontani

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Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Sedici sopravvissuti raccontano la strage.

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